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30 Maggio 2013

La mia prima docenza in Interaction Design


A inizio marzo mi chiama Maurizio Pensato (CEO di Spot Software) e mi dice: “Ilaria, abbiamo ottenuto il finanziamento per fare un corso di formazione interno. Abbiamo 7 giornate da spendere. Due giornate vorremmo darle a te, ci piacerebbe che formassi Elisa, la persona che progetta il visual e le interfacce in Spot. Ci stai?” Ho chiesto a Maurizio se potevo dividermi le due giornate con Nicolò Volpato, Maurizio ci ha dato l’ok ed eccoci qui: prima giornata su Interaction Design fatta venerdì 24 maggio, mercoledì 5 giugno tocca a Nicolò, che parlerà di User Interface e Visual Design.

UXisnotUI

uxisnotui.com: la progettazione della user experience include molteplici professionalità.

La prima cosa che abbiamo cercato di fare è stata capire il livello professionale di Elisa, per poterle fare un corso su misura. Elisa è l’unica figura che cura questo aspetto nei progetti di Spot Software, le altre 12-13 persone fanno sviluppo di vario tipo. La situazione in cui si trova sistematicamente è di dover prendere decisioni di design in autonomia oppure, all’opposto, di dover “graficare” soluzioni di sviluppo prese a monte dal team. Nicolò ha riassunto bene in una frase il senso della nostra docenza: “Dobbiamo fare in modo che user experience, interaction, interface e visual design entrino nel processo di sviluppo software.”

Quando abbiamo presentato il programma del corso, Maurizio ci ha risposto che alla prima parte della giornata avrebbe fatto partecipare non solo Elisa ma tutta Spot Software. Quello che avremmo voluto.

Com’è andata

La giornata è stata suddivisa in una mattinata di teoria e un pomeriggio di pratica.

Il programma della giornata

Scopro una volta di più che sono i racconti di vita vissuta in prima persona quelli che ti tatuano un concetto nel cervello. Voglio dire che, per esempio, per quanto puoi raccontare che la raccolta e l’analisi delle metriche è importante, è solo con un esempio reale che riesci a far capire come puoi usarle davvero. All’improvviso, una nozione teorica ti sembra non solo sensata, ma addirittura possibile, utile e auspicabile.
Alla fine della mattinata, Maurizio ha deciso di fermare lo studio anche al pomeriggio, per consentire a tutta Spot di cimentarsi a risolvere il problema di design che avevo proposto, applicando la logica e il metodo che avevo finito di illustrare. Abbiamo creato 4 squadre e lavorato con un timeboxing serrato.
Ho voluto fortemente inserire un’importante sessione di pratica, perché è così che ho fatto al corso in Cooper per 4 giorni ma anche durante i 3 giorni di CSMA e, di nuovo, per quanti metodi puoi sentirti elencare, è solo quando inizi a metterli in pratica che ne capisci il senso e ne vedi il beneficio.

Design in pair

Alla fine della giornata, ogni squadra ha presentato alle altre la sua soluzione di design progettato in team, spiegando il problema sotto due punti di vista: bisogno dell’utente e obiettivo strategico del cliente.

Presentazione del concept e raccolta feedback

Abbiamo finito alle 18 e devo dire che mi ha colpito davvero la partecipazione e il coinvolgimento di Spot sia durante la parte teorica che in quella pratica. Tutti i colleghi che fino al giorno prima lavoravano in trincea dietro lo schermo, per un giorno si sono messi alla prova e hanno ragionato insieme, alla pari, su un problema di design, uniti nel tentativo di raggiungere un obiettivo comune. Bravi!

La seconda giornata

Mercoledì 5 giugno Nicolò lavorerà con il team di Spot Software su un progetto reale, applicando i principi e le best practices che abbiamo visto venerdì scorso. In più, illustrerà i principali metodi per la progettazione visuale di un’interfaccia digitale.

Categorie:  docenza
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